Dal 6502 ai Soc Arm
Diario di bordo
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Vorrei farne un resoconto di alcune sperimentazioni informatiche di "basso livello" come autocostruzione di elementari sistemi a microprocessore.
Penso che il lato software costituisca la parte più complessa di questo tipo di progetti, sopratutto quando anche l'hardware deve essere testato e non si può ancora ritenerlo esente da bug..
Del resto un groviglio di chip senza un programma adeguato, sebbene pur minimale, è restio a dare segni di vita.
Anche solo constatare che la CPU stia mettendo sul bus gli indirizzi corretti per inizializzare il program counter è un buon passo avanti.
Ritengo che questa sia la grande sfida nell' autocostruzione di computer.
Essere magari nelle condizioni di non avere interfacce di input ne di output ed affidare il il controllo a qualche manciata di bytes scritti in una eprom...
E poi mettersi li a spiare cosa stia succedendo sulle linee di controllo e sui bus con l'analizzatore di stati logici.
Ovviamente sperando che il mini programmino su eprom sia ben scritto, che la decodifica degli indirizzi realizzata con quella vecchia Gal stia funzionando, che l'analizzatore sia ben configurato e collegato, ecc ecc.
E fin qui ci siamo riferiti a macchine completamente autocostruite (Homebrew computers).
Tutt'altro genere di difficoltà e soddisfazioni nell'approccio a sistemi embedded dotati di SoC in grado di far girare sistemi operativi come Linux...
In questo caso tutto arriva praticamente già pronto dal lato hardware e la sfida diventa quella di scrivere software adeguato per gestire le varie linee come gpio, A/D, PWM, UART ecc.
Possibilmente in Kernel space, il che equivale a scrivere veri e propri device driver.
Ad ogni modo questo spazio nasce per condividere esperienze, successi e fallimenti.
Chiunque capiti da queste parti è incoraggiato a lasciare un commento, porre un quesito o dare un suggerimento.
Grazie! 😉